PERCORSO BLU
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Dopo oltre vent’anni dall’introduzione degli allineatori, questo dispositivo rappresenta oggi un’opzione consolidata, capace di offrire trattamenti sempre più estetici e discreti per soddisfare le esigenze dei pazienti. Con una maggiore consapevolezza sulle indicazioni specifiche e sui limiti di questo sistema, è sempre più chiaro che un ruolo chiave è giocato dalla pianificazione digitale di elevata qualità e che la vera differenza si fa comprendendo a priori quali casi richiedono supporti aggiuntivi per ottenere risultati predicibili, come ad esempio l’ancoraggio scheletrico o approcci mirati e temporanei che utilizzano i fondamenti dell’ ortodonzia fissa. Tuttavia, resta aperto il quesito: è possibile integrare evidenza scientifica ed esperienza clinica per delineare linee guida chiare sugli allineatori? La conferenza esplorerà come una attenta progettazione digitale e l’utilizzo di tecniche ibride possano superare i limiti biomeccanici degli allineatori e migliorare la prevedibilità dei risultati.
Il trattamento con allineatori ha raggiunto dopo oltre 20 anni una sua maturità.
Possiamo avvalerci di una serie di studi scientifici e di una maggiore esperienza clinica che ne ha evidenziato limiti e potenzialità.
Dal loro uso prevalente per trattamenti di semplice allineamento che ne ha esteso l’uso a operatori generalisti, si è passati ad un uso più sofisticato e specialistico in casi clinici complessi.
La nostra esperienze ci porta ad una attuale convinzione: la vera rivoluzione, enfatizzata dall’avvento degli allenatori, è la pianificazione digitale che è oggi la base per i trattamenti, in particolare complessi, sia con apparecchiature fisse che con mascherine trasparenti.
Tale pianificazione deve seguire criteri e sequenze logiche identiche per i due tipi di apparecchiature che poi differiscono nelle diverse stadiazioni biomeccaniche.
Verranno illustrati esempi di trattamenti con distalizzazioni, controllo verticale, trattamenti interdisciplinari e chirurgici mettendo a confronto le 2 tecniche pur guidate dalla stessa pianificazione digitale.
L’utilizzo di aligners dopo 20 anni dal loro lancio nel panorama ortodontico rappresenta una valida alternativa terapeutica e finalmente conoscendo a fondo i vantaggi ed i limiti del sistema è possibile determinare alcuni casi elettivi nei quali il loro utilizzo offre un vantaggio effettivo in termini di efficienza ed altri opzionali che necessitano invece di ausiliari per poter raggiungere l’obiettivo prefissato e superare i limiti del sistema.
Negli ultimi anni assistiamo ad una sempre maggiore richiesta di estetica da parte dei nostri pazienti ortodontici, come conseguenza dell’aumento dell’ortodonzia tra gli adulti e dell’attenzione all’estetica tra gli adolescenti. Ciò ha comportato, da un lato, una maggiore richiesta di cure, l’apertura di nuove possibilità e un aumento del numero dei pazienti. D’altro canto, ha stimolato la nascita e lo sviluppo di metodiche sempre più estetiche e “invisibili” o “poco visibili”, per soddisfare le esigenze estetiche dei nostri pazienti. Tuttavia, al giorno d’oggi è un’evidenza scientifica e un’esperienza clinica comune che esistono dei limiti nella gestione di movimenti ortodontici complessi con gli allineatori. Alcuni di questi limiti possono essere legati all’operatore, ma la maggior parte sono legati al materiale e alla biomeccanica degli allineatori. Alcuni limiti possono essere sicuramente superati o minimizzati dall’utilizzo di una meccanica ibrida derivante dall’associazione degli allineatori ad ancoraggio scheletrico e ad una biomeccanica più riproducibile ed efficiente. Lo scopo della lezione sarà quello di descrivere i flussi di lavoro clinici per combinare allineatori e ancoraggio scheletrico in diversi scenari clinici: dal razionale, alla scelta dei dispositivi e ai tempi di applicazione. I partecipanti verranno guidati verso approcci più semplificati e prevedibili, dalla facile gestione clinica e applicabili di routine nella pratica clinica ortodontica quotidiana. Nuovi protocolli e nuove possibilità terapeutiche sono oggi disponibili unendo l’ancoraggio scheletrico a meccaniche invisibili o del tutto invisibili, con nuove opportunità per pazienti adulti e non solo.
La principale domanda che ogni ortodontista oggi si pone quando decide di trattare un caso con allineatori è sui limiti biomeccanici di questo strumento e se riuscirà ad ottenere un risultato predicibile. In letteratura e nei congressi i risultati degli studi e le opinioni dei clinici sono varie. E’ possibile mettere insieme evidenza scientifica ed esperienza clinica per definire un capo di applicazione degli allineatori definito, fornendo delle chiare linee guida.
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